Ascolta la versione audio dell'articolo
4' di lettura
Non è mai troppo presto per le Cicladi e per Syros. Quando si sbarca su quest’isola tra Andros e Tinos da una parte, Paros, Naxos e Amorgos dall’altra, non lontana nemmeno da Mykonos, ci si sente già avvolti dai colori, i profumi, le atmosfere e i venti caldi dell’estate. I veneziani lo capirono già molti secoli fa che questa rappresentava una fine amena e vi eressero palazzi, dettando uno stile architettonico che è rimasto nel tempo. Così come le sue baie e spiagge che si susseguono pressoché ininterrottamente per pressoché novanta chilometri di litorale, le colline e i promontori ne fanno un approdo, abitato sin dal Neolitico, ideale per chi ama il mare adamantino e la natura selvaggia. E poi ci sono i borghi pieni di caffè dove assaggiare il dolce tipico, loukoumi, ovvero le palline fritte ripiene di miele, noci tritate e cosparse di cannella, da gustare rigorosamente insieme al caffè greco.